22 Agosto 2018

Sicurezza sul lavoro: “vigilanza” del lavoratore e conformità dei dispositivi

La Commissione per gli interpelli in materia di sicurezza e salute sul lavoro del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con l’interpello n. 6 del […]
22 Agosto 2018

Sicurezza sul lavoro: la formazione del lavoratore straniero deve essere specifica

Con la sentenza n. 34805 del 23 luglio 2018, la Cassazione conferma la condanna per omicidio colposo sia degli amministratori delegati della s.p.a. datrice di lavoro, sia del […]
21 Agosto 2018

Le nuove faq in materia di Privacy GDPR 679/16

1. Quali sono i soggetti tenuti alla designazione del RPD, ai sensi dell’art. 37, par. 1, lett. a), del RGPD? L’art. 37, par. 1, lett. a), del RGPD prevede che i titolari e i responsabili del trattamento designino un RPD «quando il trattamento è effettuato daun’autorità pubblica o da un organismo pubblico, eccettuate le autorità giurisdizionali quando esercitano le loro funzioni giurisdizionali». Il RGPD non fornisce la definizione di “autorità pubblica” o “organismo pubblico” e, come chiarito anche nelle Linee guida adottate in materia dalGruppo Art. 29 (di seguito Linee guida), ne rimette l’individuazione al diritto nazionale applicabile Allo stato, in ambito pubblico, devono ritenersi tenuti alla designazione di un RPD i soggetti che oggi ricadono nell’ambito di applicazione degli artt. 18 -22 del Codice, che stabiliscono le regole generali per i trattamenti effettuati dai soggetti pubblici (ad esempio, le amministrazioni dello Stato, anche conordinamento autonomo, gli enti pubblici non economici nazionali, regionali e locali, le Regioni e gli enti locali, le università, le Camere di commercio,industria, artigianato e agricoltura, le aziende del Servizio sanitario nazionale, le autorità indipendenti ecc.). Occorre, comunque, considerare che, nel caso in cui soggetti privati esercitino funzioni pubbliche (in qualità, ad esempio, di concessionari di servizipubblici), può risultare comunque fortemente raccomandato, ancorché non obbligatorio, procedere alla designazione di un RPD. In ogni caso, qualorasi proceda alla designazione di un RPD su base volontaria, si applicano gli identici requisiti – in termini di criteri per la designazione, posizione ecompiti – che valgono per i RPD designati in via obbligatoria(2). 2. Nel caso in cui il RPD sia un dipendente dell’autorità pubblica o dell’organismo pubblico, quale qualifica deve avere? Il RGPD non fornisce specifiche indicazioni al riguardo. È opportuno, in primo luogo, valutare se il complesso dei compiti assegnati al RPD -aventi rilevanza interna (consulenza, pareri, sorveglianza sul rispetto delle disposizioni) ed esterna (cooperazione con l’autorità di controllo econtatto con gli interessati in relazione all’esercizio dei propri diritti) – siano (o meno) compatibili con le mansioni ordinariamente affidate aidipendenti con qualifica non dirigenziale. […]
14 Agosto 2018

IL TRATTAMENTO DEI DATI DEL PERSONALE DIPENDENTE

Con parere dell’8 giugno 2017, il Gruppo di lavoro ex art. 29 (“WP29”) si è pronunciato in merito al trattamento dei dati personali dei lavoratori, integrando […]