Il 2018 è l’anno delle riforme o  meglio l’anno della messa in opera di tutte le nuove normative previste che di fatto non portano produttività allo studio ma solo oneri aggiuntivi che non potranno essere riversati sulla propria clientela. In primis l’obbligo posto dalla normativa antiriciclaggio rivista nel decreto 231/2017,che di fatto ha reso più snello l’adempimento, confermando però gli  l’obblighi previsti già nel d.m. 141  del 2006 ovvero l’ identificazione dei soggetti e la verifica della sua identità o di altro documento di riconoscimento equipollente nonché sulla base di documenti, dati o informazioni ottenuti da una fonte affidabile e indipendente.  nonché l’adeguata verifica della clientela.

Il nuovo regolamento in materia di trattamento dei dati personali; dalla norma Italiana 196/2003 forze mai messa in atto veramente  al nuovo regolamento  Gdpr 679/2016 forze più complesso ma necessario al fine di far comprendere l’importanza del rispetto della persona. Informativa e consenso alla base del nuovo regolamento  specialmente se si tratta di minori. Il decreto 101 di agosto sicuramente ha armonizzato tale  adempimento nella speranza che ciò non ne comporti un abbassamento della guardia.

Infine la fatturazione elettronica tra i dubbi della conservazione fiscale e civilistica. Nell’era della digitalizzazione arriviamo ancora in ritardo rispetto l’Europa e non siamo ancora pronti. E l’unica cosa che ci rimane di fare e quella di chiedere una proroga per la messa in atto di una norma che di fatto può solo farci bene